Nella storia del cinema ci sono trailer che non fanno capire niente del proprio film, altri che stuzzicano l'interesse e svelando qualche elemento, una terza categoria è quella di spiegare come sarà il film. Ecco i materiali di Thor Ragnarok sono di quest'ultima categoria, ovvero il film è quello che le clip mostrano per modi, ritmo e stile. Per coloro che non avesse visto niente di tutto ciò (e capita), la trama è facilmente riassumibile in questo modo: Thor e Loki sono alle prese con una grossa minaccia che incombe su Asgard che sta per essere intaccato e messo a fuoco da dalla dea della morte, Hela che condivide con i due figli di Odino un segreto. I due fratelli dovranno trovare le forze per sconfiggere questa minaccia mettendo su una squadra di nuovi Avenger ribattezzata dallo stesso Dio del tuono Revengers o I Rivendicatori (fumetto recentissimo del 2012), dove troviamo anche Hulk e l'ultima Valchiria sopravvissuta alla minaccia di Hela. Thor continua ad avere gli incubi, sogna la fine di Asgard e del suo popolo l'avvento della profezia Ragnarok; per capirne di più sui suoi sogni intraprende un viaggio negli universi che lo porteranno negli inferi di Surtur dove il film ha inizio.
Thor ragnarok è un prodotto cinematografico decisamente agli opposti stilistici e narrativi dei primi due film, dotati di un tono serio e drammatico. L'inaspettata leggerezza e comicità che a volte scivola anche un po' nella demenzialità, è il filo conduttore della pellicola di Waititi che vuole staccarsi dal passato e continuare con l'espansione della saga del Marvel Universe che ci porterà al tanto atteso Avengers Infinity War (con Black Panther in mezzo). Il film diretto dal regista non particolarmente noto e artefice di quattro commedie prodotte nella sua Nuova Zelanda, risulta quindi molto eccentrico e colorato che non bada tanto ad una sceneggiatura memorabile, alquanto lineare e con un corpus centrale che si arrovella un po' su se stesso in cerca di una via d'uscita, ha però una grande voglia di divertire in maniera esagerata e senza troppi pensieri. È per questo motivo che il film lascia da parte i muscoli di Thor per puntare tutto su l'umorismo demenziale con un convincente Chris Hemsworth che si dimostra capace anche nel far ridere come visto in piccola parte nel Ghostbusters tutta al femminile. Dall'inizio alla fine assistiamo ad un entertainment cinematografico rumoroso, esagerato e caciarone che per oltre 2 ore si lascia guardare con gusto e strappa diverse risate, senza però riusltare una replica di Guardiani della galassia: i film di James Gunn sono in tutti i sensi di "un altro pianeta" per scrittura, regia, il sottotesto emozionale e culturale, oltre che per le musiche. Thor non è quindi Star Lord, il cui modello sono i personaggi Han Solo e Indiana Jones, niente di tutto ciò ma se si vuole fare un accostamento ricorda più Topper Harley (Charlie Sheen) nella parodia Hot shots poichè sforna battute a raffica senza mai prendersi sul serio anche nei momenti più tragici. Gli altri personaggi fanno da cornice e aiutano, in primis Hulk, a salvare Asgard dalla minaccia di Hela: Cumberbatch Doctor strange fa una piccola parte alquanto superficiale ma che serve per unire la famiglia di Asgard, mentre il gioo delle coppie Thor/Loki e Thor/Hulk funzionano bene come avevamo già visto negli altri cinecomics dei Marvel Studios. L'infinita classe di Cate Blanchett da spessore e personalità al nuovo villain che si farà ricordare grazie all'interpretazione magnetica e camaleontica dell'attrice australiana che con un semplice sorriso riesce ad essere affascinate e letale.
Messo alla prova in un progetto così grande, inserito in un collage di colossal main stream, il regista Taika Waititi riesci anche a creare scene molto spettacolari e avvincenti, dense di CGI ed effetti visivi, oltre a dare un tocco personale, ricreare atmosfera da B movie movie anni'80 e ogni tanto omaggiare la sua Nuova Zelanda con inquadrature che ricordano Il signore degli Anelli - Le due torri, anche se lui non è Peter Jackson. Thor Ragnarok è così un film divertente e bonariamente scemo e demenziale, era questo l'intento che il registra e la produzione volevano raggiungere e ci sono riusciti. Per dover di cronaca segnaliamo che nel film ci sono due scene post credits, una all'inizio e una proprio alla fine di tutto, entrambe banali.