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Tuesday, 18 September 2018 12:13

Girl, recensione dell'opera prima di Lukas Dhont con Victor Polster e Arieh Worthalter

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Esce la settimana prossima nei cinema italiani l'opera prima di Lukas Dhont con Victor Polster e Arieh Worthalter, Girl: Cinetvlandia l'ha visto in anteprima e vi propone qui di seguito la recensione. 

Ripensate alla vostra adolescenza, alle insicurezze che ti riempivano il cervello e alla lotta contro un corpo ostile. Ripensate alle ubbie, agli sbalzi d’umore e a tutte le manifestazioni di odio e di amore mal riposti. Provateci e se non riusciste andate a vivere insieme a Lara un anno di quell'età ingrata.

Lara ha sedici anni, vive col padre e il fratellino in un nuovo appartamento in cui si sono trasferiti per essere più vicini alla prestigiosa scuola di danza alla quale la ragazza si è appena iscritta. Ma Lara non è un’adolescente come tante, perché in realtà è una ragazza imprigionata dentro il corpo di maschio. La biologia dice una cosa, il cuore e la testa un’altra e trovare un accordo a un conflitto così spietato non sarà semplice. Un conflitto in cui il corpo pare avere la meglio fino quasi a sopraffare Lara.

“Girl è un film sulla lotta interiore di una giovane eroina – racconta il regista - che mette a rischio il proprio corpo per diventare la persona che vuole essere. Qualcuno che sceglie di essere se stesso all’età di 16 anni, quando a molte persone occorre una vita intera” Un debutto folgorante quello di Lukas Dhont, regista belga di 27 anni amante del balletto e delle performance artistiche, capace di incantare giuria e pubblico all'ultimo festival di Cannes e di aggiudicarsi la Camera d’Or. Girl è un film intenso, dolce e crudele, che vive negli sguardi lievi di Victor Polster (premiato come miglior attore alla sezione Un Certain Regard), ballerino dal fascino efebico che offre al martirio del personaggio interpretato il proprio corpo.

Girl è anche un film fisico e poetico capace di essere allo stesso tempo cronaca lucida di un tormento interiore e metafora di un’età che pare non finire mai. Un gioiello grezzo che annichilisce, commuove, affascina e ti colpisce duro al ventre lasciandoti tramortito a terra.

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