Se è vero che il film potrebbe benissimo rappresentare il monumento della stupidità umana, è vero anche che, se tariamo tutto il contesto e ci lasciamo andare solamente ai brividi, allora Fall si trasforma in un divertimento assoluto. Trama smilza riassumibile in due paginette di sceneggiatura, budget risicato all’osso, attori senza grande appeal eppure il film funziona, perché se riesci a far apparire plausibile ogni scelta scriteriata e titillare gli spettatori facendoli sentire come su un rollercoster, vuol dire che hai raggiunto l’obiettivo. E Scott Mann (Final Score - L’ultima partita) lo raggiunge.
Becky e Hunter sono due giovani amiche dinamiche e sportive che condividono l’amore per il rischio e l’avventura. Quando, durante un’arrampicata su una parete delle Montagne Rocciose Dan, il marito di Becky, muore sotto i suoi occhi e sotto quelli di Hunter precipitando in un dirupo, la ragazza si chiude in se stessa e non riesce a superare il trauma e il dolore di quel lutto. Sarà Hunter a fare il tentativo di scuoterla, proponendole la più ambiziosa delle loro avventure: una nuova arrampicata, naturalmente documentata da video e foto da condividere e per accumulare like via web. Un’ascesa pericolosa e folle, non su una parete rocciosa, ma su una torre di trasmissione televisiva vecchia e fatiscente abbandonata da decenni, in una zona desertica: 650 metri (due volte la Torre Eiffel) di scala arrugginita e traballante che termina su una minuscola piattaforma. “La vita è un soffio - sostiene Hunter - E bisogna fare cose eccezionali per sentirsi sempre vivi”. Discutibile, ma cinematograficamente ineccepibile. Come prevedibile, l’impresa di Becky e Hunter non andrà esattamente come previsto e le due ragazze si ritroveranno a dover sopravvivere a un altezza vertiginosa, senza cibo né acqua né segnale per chiedere aiuto con il cellulare, in un punto sperduto degli Stati Uniti.
Non è semplice tenere col fiato sospeso per più di un’ora e mezzo mantenendo unità di tempo e luogo e spogliando la scena da ogni possibilità di uscita. Eppure Scott Mann si ritaglia un film agile e teso senza inventare niente, sia detto, ma masticando abilmente tutti gli escamotage dei survival movie, arricchendo la storia di un segreto (abbastanza annunciato) che lega le due ragazze, e finendo per realizzare un film bello e divertente nella sua semplicità dichiarata.