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Wednesday, 09 January 2019 08:52

Benvenuti a Marwen, recensione del nuovo film di Robert Zemeckis in arrivo al cinema nel 2019

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Arriverà ad inizio 2019 il nuovo film di Robert Zemeckis, Benvenuti a Marwen (speciale sui film più attesi a gennaio in sala): Cinetvlandia l'ha visto e vi propone qui di seguito la recensione in super anteprima.

Cosa succede quando qualcosa ti si rompe dentro e il mondo a cui appartenevi non esiste più? Beh, non so voi, ma Mark, grafico di talento, decide di crearsi un mondo nuovo, un microcosmo poco più grande di un piccolo villaggio della campagna belga, e di viverci solamente con le persone a cui vuole bene. Tutti gli altri diventano i nemici da combattere. Il suo mondo si chiama Marwen ed è perennemente fermo ai tempi della Seconda Guerra Mondiale (“forse perché al quel tempo sembravamo veramente i buoni”, risponde a chi gli chiede perché proprio allora). Mark è Hogancamp, capitano di un gruppo di combattenti donne in perenne battaglia con un manipolo di nazisti duri a morire. Questo nel mondo di Marwen. In quello reale Mark è Mark, un ex grafico di talento che, dopo essere stato pestato a morte da un gruppo di balordi fuori da un bar, ha dimenticato tutto della sua vita precedente e se ne è creata una nuova popolata di bambole che inevitabilmente riproducono il mondo in cui vorrebbe vivere ora.

Non è facile raccontare un film come Benvenuti a Marwen perché è come se ti chiedessero di raccontare una poesia, un colore, un amore. Come si fa? E il mondo di Marwen con Mark e le donne che lo tengono in vita è una poesia lunga lunga. Tu sei dentro la testa di Mark e il suo dolore, ma allo stesso tempo sei spettatore di una dolce follia in cui un uomo ferito si è rifugiato per non morire.

Non è un film semplice Benvenuti a Marwen, anche se apparentemente lo appare. All'inizio pensi di essere caduto in una specie di Toy Story, ma poi scopri che a raccontatelo è Michael Gondry. Normale che ci rimani un po’ così. Non sarà semplice, ma è intelligente, tenero, avvincente, sensibile, profondo, qualità che Robert Zemeckis (Ritorno al futuro, Forrest Gump) ha sempre dimostrato di avere, ma che qui vengono esaltate da una maturità artistica data dall’età e dalla consapevolezza che il tempo passato rappresenta un tesoro dove si può attingere a piene mani.

Benvenuti a Marwen non potrebbe esistere se non ci fosse Steve Carell. Non è la prima volta che l’attore mette il suo volto piacevolmente malinconico a disposizione di una storia al limite del surreale (basti pensare a Cercasi amore per la fine del mondo o L’amore secondo Dan), ma qui supera se stesso rappresentando la fragilità umana come meglio non si potrebbe. Naturalmente, nella pellicola di Robert Zemeckis ci sono anche un sacco di donne, tante da rappresentare la vera essenza femminile. Ma questa è un’altra storia. Un’altra delle tante storie dentro questo bel film.

Read 1391 times Last modified on Saturday, 12 January 2019 12:02

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