Aladdin è un ladruncolo di strada della bella città di Agrabah che si innamora della principessa Jasmine e per conquistarla ricorrerà alle magie del genio della lampada recuperata nella grotta fatata. Ma i desideri che Aladdin potrà esprimere sono solo tre e gli ostacoli da superare tantissimi, tra i quali il più pericoloso è rappresentato dal cattivo Jafar, consigliere del sultano.
Era il 1993 quando in Italia arrivò il cartone animato Disney dedicato a una delle fiabe de Le Mille e una notte. Il film rappresentò un vero e proprio punto di svolta per la produzione che, grazie ad alcuni personaggi azzeccati come il Genio (che in originale aveva la voce irresistibile di Robin Williams) e la principessa Jasmine (prototipo delle future eroine Disney forti, intelligenti e indipendenti) e ad una colonna sonora da Oscar diventò uno dei grandi successi della casa dei sogni.
Il live action firmato da Guy Richie parte proprio dagli ingredienti di quel successo, senza dimenticare le tante versioni musical che nel tempo sono derivate dal film. Il risultato è un prodotto divertente e leggero come il cartone animato, vivace e colorato come un musical teatrale. Richie, alla sua prima regia in un film dedicato a un pubblico più giovane, mette il suo ritmo e una cinepresa leggera che vola con il tappeto magico sulla città, le persone e le avventure a disposizione della storia. Non inventa niente di nuovo, ma il dinamismo che riesce a imprimere al racconto fornisce un’energia positiva che non fa impantanare mai la storia. Forse, l’ottimale sarebbe stato accorciare di una decina di minuti il film, ma sembra quasi che oggi se il film non supera le due ore il pubblico possa chiedere il rimborso del biglietto.
Richie, autore anche della sceneggiatura, è stato bravo a far coesistere innovazione e tradizione, realizzando un film che ha l’allure di un classico del cinema e la freschezza della modernità: senza esagerare con effetti speciali mirabolanti (anzi la CGI è anche abbastanza sottotono), mettendoli al contrario al servizio di una fiaba. Che alla fine è proprio ciò che ti aspetti e, quindi, non ti delude.