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Probabilmente nella storia del cinema non c’è mai stato un titolo più azzeccato come questo. Anni ad attendere un ritorno vero della Forza, il lato oscuro, i Jedi e l’universo della galassia Lontana lontana di tanto tempo fa, ed eccola che ritorna in tutto il suo splendore, non come nella seconda trilogia prequel. E come ogni risveglio che si ha, anche nella vita reale, c’è sempre bisogno di carburare per poi partire con slancio verso nuovi mondi. Allo stesso modo fa Abrams con il settimo episodio della saga più amata di sempre. Il regista con geniale intelligenza e tanta furbizia di chi conosce il mestiere e il linguaggio del cinema di Star Wars, ci porta a pieno in un film di assoluta evasione, divertimento e tanta avventura. La pellicola è un diesel, all'inizio fa fatica a partire perché sente il peso di dover riprendere un discorso abbandonato nel 1983 con Il ritorno dello Jedi. Ci sono personaggi nuovi da introdurre, in primis Finn (John Boyega) e la bellissima e Bravissima Rey (Daisy Ridley), oltre ai nuovi cattivi il Primo Ordine e il cavaliere jedi Kaylo Ren (Adam Driver), figure ben congegniate per espandere l’universo di Guerre Stellari e per far affascinare il pubblico di oggi. C’è anche un passato da riprendere, con i personaggi storici dei primi tre film anni’70 e ’80 (Han Solo, Chewbacca, Leila e Luke) che fanno da pilastro portante di questo nuovo capitolo, nel contempo trampolino di lancio per gli altri due episodi in uscita nel 2017 e 2019.
Come detto, il film all'inizio fatica ad ingranare, ma una volta saliti sull'indistruttibile astronave Millennium Falcon, come recita il trailer, “siamo a casa” e la pellicola può partire alla grandissima e immergerci in una nuova galassia spaziale. Perno di tutta la storia è Han Solo che, per fortuiti casi del destino, si trova ad aiutare Finn e Rey alla ricerca di Luke Skywalker che, a quanto si dice, non si trova più. Ancora lui, sempre lui, è la nostra “unica speranza” per riportare equilibrio nella forza e combattere il Nuovo Ordine che avanza e vuole conquistare l’universo, dopo aver annientato con una massiccia e brutale nuova Morte nera (Star Killer) interi pianeti della Repubblica. Kylo Ren è lo strumento del Nuovo Ordine, il nuovo cavaliere jedi ha l’obiettivo di emulare l’impresa di Darth vader, dentro di lui c’è però ancora un conflitto interiore che solo una manovra estrema (che no vi diciamo assolutamente) potrà debellare e farlo schierare completamente verso il Lato Oscuro della Forza.
A ben vedere il film ricalca molto da vicino la struttura del primo e secondo capitolo della vecchia saga Star wars, riproponendo certe dinamiche e tante citazioni che sono usate al posto giusto e nel momento giusto, soprattutto da quella canaglia Di Han Solo. E poi c’è a principessa Leila, anche con gli anni il suo fascino rimane e rivedere su grande schermo i due innamorati fa un grande piacere, i quali si parlano poco ma i loro sguardi dicono molto di più. Tra passato e futuro, Abrams compie un’impresa tanto rischiosa quanto assolutamente riuscita, ovvero far aprire gli occhi allo spettatore verso nuovi orizzonti, introdurre senza per ora non spiegare i nuovi personaggi e i loro potenziali legami di parentela con le icone note di Star Wars. Tante sono le domande che non hanno risposta, giusto così perché Star wars il risveglio della forza è un ponte assolutamente ben costruito per farci riassaporare e lasciarsi incantare dalla Forza e soprattutto dal cinema fantascientifico d’evasione, come fece suo padre George Lucas nel 1977.
Tra il serio e il faceto e grazie ad un montaggio serratissimo, Abrams ha compiuto un autentico miracolo, un film fantastico da godersi con grande entusiasmo, e per una volta tanto con un magnifico 3D che esalta la parte action ma non solo. Il film non è privo da critiche, ci sono alcune forzature di trama che fanno storcere un po’ il naso, ma il fascino della pellicola riesce ad andare oltre, lontano lontano nella nuova galassia di Abrams. Ben tornati, ci mancavate tanto. (seguiranno nei prossimi giorni recensioni ulteriori d'approfondimento).